Questo è, per eccellenza, il settore in cui vale il motto "di tutto di più"! Sì, perché non sia mai detto che una micidiale pastura di nostra invenzione o la voracità delle prede non possano rendere superlativo qualcosa che, a prima vista, può sembrare mediocre. Uso questi termini perché mi è capitato spesso di usare esche ultraspecifiche e fare fiasco, mentre il mio "vicino" effettuava catture superlative col "pane del giorno prima"! Cominciamo dalle esche. Ogni preda ha il suo "piatto preferito", sta a noi invitarla a pranzo:
I predatori, pesci che cacciano, adorano sicuramente esche in movimento e visto che qui trattiamo di bolognese e non di spinning, la nostra attenzione non può che ricadere sul "vivo", in particolare il:
bigattino (è la larva della "mosca carnaria" e si potrebbe definire un' esca universale vista la capacità di attirare spigole, saraghi, mormore, aguglie e tutte le minutaglie. Va innescato a gruppi di 2-3 per amo, in modo tale da usarne uno per coprire il gambo dell' amo e gli altri come segnale di richiamo, scodinzolanti in punta d' amo).
Altre possibilità che ben si prestano a questo tipo di pesca sono il coreano, il muriddu, l' americano, la lumaca di mare, ecc.
Ci sono poi altre specie che preferiscono gli sfarinati di grano o prodotti a base di farine di pesce ( o simulacri ): il principe di queste prede è sicuramente il cefalo, amante delle "pastelle" a base di pan-carrè, farina di grano, sarda tritata, pasta d' acciughe e quant' altro.
Passando ora alle pasture, occorre sottolinearne l' importanza: effettuare una buona pasturazione, sia prima dell' inizio sia durante l' azione di pesca, ci consentirà di catturare l' attenzione delle prede che intendiamo insidiare. Con una fionda pasturatrice (da £12000 in su) cerchiamo di far giungere manciate di bigattini (se peschiamo con questo "vivo") sulla zona in cui intendiamo affondare il nostro terminale. Questa tecnica si confà alla pesca di pesci predatori, con questi la pasturazione con sfarinati e simili sarebbe inutili poiché non attraggono la loro attenzione: i predatori amano il movimento, amano sfidare e catturare il proprio cibo. Se, invece, insidiamo cefali e altri pesci amanti dello "sfarinato", sarà sufficiente gettare nella zona di pesca palle di pane bagnato e compresso o piccole palline di "pasta-esca" , finanche le pasture confezionate, reperibili in qualsiasi negozio di articoli da pesca.
Preferirei non essere ripetitivo, ma devo insister sul "di tutto di più": la pesca lascia molto spazio all' estro personale di cui ognuno è dotato e ci consente di inventare qualcosa di nuovo, di proprio e di utile. Se ci dovesse mancare un ingrediente o il negozio delle esche fosse chiuso, sarebbe inutile scoraggiarsi e rinunciare: uniamo fantasia e coraggio(rischiamo anche di fare grossi "buchi nell' acqua") e sforniamo qualcosa di nuovo, dei surrogati o delle alternative agli strumenti classici.
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