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mercoledì 12 gennaio 2011

IL ROCK FISHING

Scogliere e mare mosso, la base del Rock Fishing
Il Rock Fishing può essere considerato il fratello gemello del Surf Casting, in quanto esso non è che una versione particolare praticata dalle coste rocciose, sia alte che basse. Il principio è lo stesso: sfruttare il momento di mangianza delle prede, presentando loro esche appropriate. Quindi, il Rock Fishing, non può considerarsi una particolare tecnica della tradizionale pesca a fondo, ma una tecnica totalmente diversa e che ha in comune con essa solamente il fatto che si pratica nello stesso ambiente marino, ma è diversa per calamenti, esche e prede. Ma più di tutto è diversa come filosofia e sportività, in quanto il Rock Fishing ama le condizioni atmosferiche più estreme e le catture più impegnative. Inoltre il Rock Fishing, come il Surf Casting, sviluppa tecniche di attacco che si avvalgono di concetti e metodi propri di altre tecniche, come appunto la pesca a fondo, la traina, la pesca di superficie. Per il Rock Fishing l'obbiettivo è la cattura del grosso predatore ed ogni tecnica possibile è valida per raggiungere lo scopo.


DOVE E QUANDO
La Sardegna, uno degli Hot Spot per questa tecnica. I Posti classici dove praticare il Rock Fishing sono le scogliere, sopratutto quelle alte, con un fondale anche molto elevato, le scogliere basse e quelle che si affacciano su calette con fondale anche basso e misto di sabbia e roccia; praticamente il 70 per cento delle coste italiane! Hot Spot sono, tanto per cambiare, la Sicilia e la Sardegna ma anche Liguria, Campania, Puglia e Calabria possono offrire buoni carnieri. Altro ambiente di elezione del Rock Fishing sono le isole che con i loro fondali elevati, permettono di insidiare diverse specie non ugualmente comuni dalla terraferma. È importante sottolineare che, viste le asperità e la pericolosità di questi luoghi, bisogna scegliere la postazione di pesca tenendo conto innanzitutto del fattore sicurezza per non doversi trovare in situazioni molto pericolose se le onde ci dovessero raggiungere o se dovessimo cadere in mare, in condizioni meteriologiche particolarmente estreme.
Infatti le condizioni meteo-marine per praticare il Rock Fishing sono quelle con mare mosso o in scaduta, mentre il mare calmo di solito, non porta a molto. Il mare agitato muove l'aggressività e l'appetito dei predoni e crea quella situazione di pescosità che può farci avere anche più catture. Come per altre tecniche, le condizioni di marea influenzano parecchio le prede e sono da preferire condizioni di movimento delle acque, sia in aumento che in diminuzione, che contribuiscono a creare "movimento". Il Rock Fishing è una tecnica diurna e dà scarsi risultati di notte; le ore migliori sono quelle dell'alba e del tardo pommeriggio fino a tramonto innoltrato. Il Rock Fishing viene praticato tutto l'anno e, a seconda dei posti, può essere più o meno fruttuoso a seconda delle stagioni, anche se come caratteristica generale, l'autunno e l'inverno offrono maggiori mareggiate e condizioni favorevoli per buone catture. In estate è necessario trovare scogliere tranquille e poco frequentate da bagnanti e imbarcazioni o praticare il Rock Fishing esclusivamente nelle ore del primo mattino e sparire dalla circolazione prima dell'arrivo dei bagnanti.



ATTREZZATURA
La postazione è pronta per la pesca. Per il Rock Fishing dobbiamo prevedere una doppia attrezzatura: una per le condizioni di mare estreme ed una per i momenti più tranquilli. Useremo canne specifiche, robuste e capaci, per i momenti di mare molto mosso e vento teso, mentre canne più leggere ed elastiche per le altre occasioni. È indispensabile usare attrezzi telescopici e, se ve lo potete permettere, in carbonio. Apprezzeremo tali qualità quando, con l'attrezzatura, bisognerà saltare come capre sulle rocce! La lunghezza può oscillare dai 3.5 metri ai 5 metri per l'attrezzatura più pesante, mentre può raggiungere anche i 6 metri per quella più leggera. I mulinelli, proporzionati alle canne, devono essere affidabilissimi e capienti, con frizioni graduali facilmente accessibili e con un buon rapporto di recupero. La minuteria del pescatore di Rock Fishing è seconda solamente al pescatore con la bolognese, ed è composta da diversi tipi di ami da scegliere poi in relazione all'esca utilizzata, da monofili super dal Ø 0.25 allo Ø 0.50, con qualche terminale in acciaio, utilissimo per i pesci serra e le murene. Sono anche importanti le girelle, sia normali che a 3 anelli, scelte tra le più affidabili e resistenti, con misure variabili e assortite. I piombi, anch'essi assortiti in misura e forme, devono essere molte volte utilizzati "a perdere" e gli incagli in questa tecnica, sono la norma. Ottimi quelli scorrevoli a pera, piramidali e a sfera. Completano il reparto un coltello multifunzione, una pinza, un ago da vermi, stopper e perline, galleggianti ovali e a sfera, filo elastico (per legare alcune esche) ed un raffio o un guadino con manico telescopico, utilissimo per salpare prede più consistenti. Con questa tecnica è utile anche un abbigliamento adeguato: scarponi da trekking impermeabili (mai indossare gli stivali, se cadete in acqua vi tirerebbero giù!) e una cerata per proteggervi dagli inevitabili spruzzi.

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