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mercoledì 12 gennaio 2011

ROCK FISCHING: ESCHE E MONTATURE

Le esche utilizzate nel rock fishing, si possono dividere in due categorie: per il rock "leggero" e per il rock "pesante". Molte esche classiche, come la sardina, fanno parte di entrambe le categorie e vengono impiegate indifferentemente. Per il rock leggero utilizzeremo: vermi (tremoline, bibi, verme americano, murriddu), sarde a tranci o a filetti, gamberi, murici, paguri, mitili (cozze), granchi, tranci di seppia o calamaro. Per il rock pesante si impiegano: sarda a tranci o intera, piccole seppie intere, piccoli polpi, salpe e occhiate (vive o morte), piccoli cefali (vivi o morti), grossi murici e grossi Bibi. Nel rock fishing, come nel Surf Casting, il concetto di boccone grosso uguale predone grosso, trova valido riscontro e risultato, quindi se miriamo a prede di tutto rispetto è necessario impiegare esche sostanziose e di grosso volume. Vedremo quali esche sono più fruttuose, a seconda della montatura impiegata e delle prede che si vogliono catturare successivamente. Un consiglio: se ci rechiamo in un posto per la prima volta impieghiamo, oltre che alle esche che abbiamo deciso di portare, esche raccolte sul posto, utilizzandole in misura della maggior disponibilità. Quindi se in un determinato posto sono massicciamente presenti granchi e stiamo tentando l'orata o il sarago, impieghiamoli come esca principale. Analogamente, se dobbiamo impiegare esca viva per la cattura di serra o spigole, catturiamo i pescetti che per primi si presentano a mangiare la pastura ed inneschiamo con quelli, anche se non sono i classici cefali. In questo modo la nostra esca si presenterà in maniera più naturale integrandosi perfettamente nell'ambiente e nelle consuetudini alimentari dei predoni. Due parole sulla pastura. Nel Rock Fishing viene comunemente impiegata, sia per attirare pesci esca, sia per creare un ambiente attirante attorno alle nostre esche, montando palline di pastura lungo il bracciolo su cui e montato l'amo che, diffondendo il suo odore, porterà la preda a tiro dell'esca. Di solito vengono impiegate pasture a base di sarda, ma anche sfarinati per occhiate e cefali vanno benissimo.


MONTATURE
La stretta relazione tra terminale ed escha impiegata Anche nel Rock fishing si impiegano montature della lenza particolari che hanno il compito di portare l'esca alla portata della preda. Qui tratteremo solo alcune delle montature più classiche, rimandando ai successivi articoli di approfondimento, montature specializzate dedicate ad una preda o per la pesca con determinate esche. Le montature possono essere di due tipi: per la pesca a contatto con il fondo oppure per la pesca a mezz'acqua o in superficie. Infatti, non tutte le prede del rock fishing mangiano sul fondo, ma molte addentano il boccone solamente se presentato ad una certa distanza da esso o, addirittura, vicino alla superficie. Inoltre, le montature possono presentare uno o più ami montati sullo stesso bracciolo, quando si pesca con il vivo oppure se si innesca un grosso boccone (seppia, sarda, pesce morto) o su due braccioli distanti per l'innesco di vermi, murici, cozze. Di solito le montature a più braccioli vengono utilizzate nel rock leggero, in quanto le buone condizioni del mare evitano ingarbugliamenti e gli inevitabili attacchi sul fondo degli ami. Le montature che devono pescare a fondo, vengono preparate con un piombo, di peso variabile. Qui entra in gioco il concetto di piombo a perdere, ovvero il piombo viene montato sulla lenza con la consapevolezza che difficilmente lo riporteremo a casa. E' infatti il piombo il maggior responsabile degli attacchi sul fondo e quindi deve essere previsto che esso rimanga incastrato tra le rocce ma non per questo deve rendere impossibile il recupero della preda allamata. Questo problema si risolve legando alla fine del trave della montatura una girella al di sotto della quale verrà legato uno spezzone di monofilo con un carico di rottura tale che ci consenta, con la semplice ferrata, di liberare il resto della montatura che ha allamato la preda. Questo ci permetterà di evitare incagli e potremo anche lavorare meglio il pesce, fino al momento di raffiarlo o di guadinarlo. Purtroppo è una bella spesa che si può evitare di fare, costruendosi da soli i piombi da utilizzare, preferendo linee allungate e sfuggevoli, e grammature non elevate. Il sistema di collegamento prevede che il piombo sia legato ad uno spezzone di monofilo dello 0.20/.025, a seconda del peso del piombo, e tramite una girella con moschettone viene agganciato all'anello della girella finale o della lenza madre o del terminale.
Le montature classiche del rock fishing sono le seguenti:


  • Long Arm

    Schema montatura Long Arm E' costituito da uno spezzone di monofilo lungo da 1 metro fino a 2/2,5 metri, di diametro compre tra lo 0.25 e lo 0.45, armato con un solo amo che a seconda dell'esca e della specie insidiata potrà variare dal n. 5 alla misura 1/0-2/0. Il terminale è collegato alla lenza madre tramite una girella (vedi schema) e può essere fisso oppure scorrere entro un tratto della lenza madre, delimitato da due stopper e due perline, in modo da renderlo meno rigido e quindi più visibile. A questa soluzione, viene di solito associato l'inserimento di un galleggiante a palla o vicino all'amo, oppure a 40/70 cm da esso. Questo accorgimento contribuisce a rendere ancora più naturale il movimento dell'esca e quindi più gradita al predone. Altra variante del long arm prevede una montatura di ami a "tandem", da 3 a 5, quando vengono innescate esche voluminose in lunghezza, come il pesce morto, totani e seppie intere.



  • Short Arm

    E' costituito da uno spezzone di monofilo lungo dai 40 cm a 1 metro, di diametro compreso tra lo 0.25 e lo 0.45. Per il resto è uguale al long arm.



  • Pater Noster

    Schema Terminale Pater Noster Con questo nome si intende un terminale con 2 o 3 braccioli, notissimo ai surf castman e utilizzabile anche nel rock fishing con qualche piccolo accorgimento legato alla posizione dell'amo più basso. In effetti, nel rock il problema è contrario a quello presente nel surf dove il primo amo pesca praticamente sul fondo, mentre nel rock deve pescare ad una certa altezza dal fondo, altezza variabile a secondo della natura del fondale e della profondità della zona di pesca. Un buon pater noster è costituito da uno spezzone di circa 1.5 metri dello 0.35 / 0.45 montato con 2 o 3 braccioli dallo 0.20 allo 0.30, di lunghezza e diametro scalare dal primo all'ultimo amo. Per evitare ingarbugliamenti in condizioni di mare mosso, adotteremo un accorgimento particolare: il bracciolo con cui è legato l'amo và collegato al trave tramite un pezzo di cavetto metallico che, essendo più rigido del monofilo, lo terrà a debita distanza dalla lenza madre.
    La lunghezza dei braccioli deve essere tale da non permettere agli ami di agganciarsi tra di loro quando sono in pesca sul fondo. In condizioni di mare appena mosso o nel rock fishing notturno con mare calmo, tale accorgimento è superfluo. I braccioli vengono armati con ami che vanno dal n° 5/8 per il primo bracciolo per arrivare al n° 1-1/0 per il terzo. Il collegamento tra i braccioli e la lenza madre si ottengono con una girella a tre vie, come illustrato nello schema.



  • Terminali a Lenza morta

    Schema Termina per lenza mortaRientrano in questa categoria i terminali che vengono montati su lenze madri prive di piombo ed il peso minimo per effettuare il lancio viene affidato al peso dell'esca. Questi terminali sono anche adatti per la pesca con il vivo, dove sarà anche impiegato un galleggiante sulla lenza madre o sul filo di bobina. Come costruzione, ricalcano le caratteristiche dello short e del long arm, montati però con più ami, da 2 a 5, di numero variabile a seconda dell'esca. Sono da consigliare con mare molto mosso, nel rock notturno e in condizioni di mangianza visibile in vicinanza della costa. Infatti, montando un'esca intera morta e lanciando in vicinanza della zona di mangianza la ferrata è quasi certa. A volte può essere utile appesantire questo terminale per poter raggiungere distanze maggiori, soprattutto se la taglia delle esche da impiegare è insufficiente. Si impiega di solito del filo o della spiralina di piombo oppure dei pallini di piombo (di misura adeguata), adeguatamente distribuiti su tutta la lunghezza del terminale. Di contro, se l'esca è troppo pesante e la si vuol far lavorare più alta oppure richiede di essere movimentata un po', possono essere impiegati piccoli galleggianti a palla oppure perline galleggianti, distribuiti adeguatamente su tutta la lunghezza del terminale.



  • Questa è solamente una piccolissima selezione dei terminali del Rock Fishing che, comunque, sono la base per tutte le varianti e le montature specifiche per determinate prede che analizzeremo in appositi articoli ad essi dedicati. Và precisato che l'uso delle montature illustrate è sempre validissimo ed universale, cioè adatto alla cattura di tutte le prede del Rock Fishing.

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